Domenico Dara, Malinverno – Feltrinelli

DOMENICO DARA – MALINVERNO- FELTRINELLI EDITORE

Non è facile presentare questo autore e questo libro. Non si sa bene se classificarlo come narrativa, poesia, filosofia, letteratura. C’è tutto questo unito ad una ricerca linguistica molto sofisticata e ad una grande delicatezza e empatia per tutto il genere umano, anche per quello che sembra scostante, chiuso, diverso. Certo è un libro speciale.
La storia si svolge tutta nel letterario paese di Timpamara, nella realtà Girifalco, posto sulle alture dell’istmo più stretto della nostra penisola, in Calabria, il paese di origine di Domenica Dara. Un paese racchiuso fra il manicomio, l’ospedale psichiatrico più noto del sud Italia all’epoca, posto a nord, e il cimitero a sud; influenzato dalla presenza di una cartiera col suo impianto di macero dove arrivano documenti e libri fuori catalogo per essere distrutti. Queste tre realtà si intersecano nella vita dei suoi abitanti; potrebbero creare drammi, follie; invece, grazie a Dara e alla sua poetica, creano magie. Una magia, una invenzione straordinaria a mio parere, è far volare in paese pagine strappate dai testi da distruggere: i girifalcesi leggono frasi poetiche, parole sconosciute, nomi di grandi personaggi ai quali si ispirano per dare i nomi ai propri bambini. Si lasciano affascinare da mondi sconosciuti. Dalla grande letteratura. Devo dire che per cercare di comprendere meglio quest’opera e togliermi il dubbio dell’influenza della “moda” nata o meglio ri-nata negli ultimi anni, di raccontare storie attorno ai cimiteri (non mi riferisco solo a Cambiare l’acqua ai fiori, ma anche a Qualcosa per cui vivere di Richard Roper) ho letto i due precedenti libri di Dara, Breve trattato sulle coincidenze e Appunti di meccanica celeste. Fra l’altro ho scoperto di poter comprendere il calabrese; ma esiste anche un vocabolario italiano -girifalcese pubblicato sul sito Girifalcesi nel mondo, e questo mi ha chiarito definitivamente ogni dubbio: siamo di fronte non ad una moda ma ad un percorso di ricerca dell’autore che spinto da un sua necessità intellettuale va ad esplorare il mistero supremo dell’Universo, su ciò che muove i destini incrociati degli uomini, accompagnato dal sentimento della comprensione umana, empatia e delicatezza. La storia è collocata temporalmente attorno ai primi decenni del ‘900 e in paese si svolge la vita riservata di Astolfo; un giovane solitario, sognatore, a cui si attaglia perfettamente quel nome letterario – riferito al paladino di Carlo Magno spedito sulla luna a cercare il senno di Orlando perduto per l’amore e la gelosia per Angelica – che trova nel suo lavoro di bibliotecario, nella lettura e successivamente nella scrittura o riscrittura dei finali dei libri, il completamento della sua esistenza. In seguito diventerà anche il custode del cimitero. Con questo nuovo incarico e con l’incontro empatico con la storia di tanti che furono, in particolare con una giovane donna ritratta su una tomba senza nome, le storie di vita passata e realtà si confondono come morte e vita e anche la letteratura tanto amata sfuma nella realtà e viceversa. Per consolare una giovane disperata per la morte del fidanzato alla vigilia delle nozze, Astolfo organizza un matrimonio fra la ragazza, in lacrime ma viva, e il fidanzato, defunto, davanti alla sua tomba. Il percorso di crescita di Astolfo, fatto a piccoli passi irregolari, a causa del suo difetto fisico, attraverso incontri ed emozioni avrà una conclusione ideale quando, a seguito di una inondazione, la biblioteca dovrà essere chiusa. Astolfo decide di seppellire i libri rovinati in una fossa al cimitero e di collocare i pochi salvati in bell’ordine in una cappella vuota; tutto sistemato come su un altare.

Libri trattati come persone, storie immaginarie trattate come vite vissute, così come Astolfo scrive i suoi sogni, le sue fantasie, come fossero racconti reali. Poesia pura. Girifalco, un piccolo paese abitato da tutti i tipi umani, a rappresentare simbolicamente l’Universo e l’Umanità, di cui devono fare parte i sognatori, gli scrittori e i lettori.

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