Richard Roper – Qualcosa per cui vivere

Richard Roper – Qualcosa per cui vivere . Einaudi Editore 2020-342 pagine

Qualcosa per cui vivere, Richard Roper. Giulio Einaudi Editore - Stile  libero Big


Nascere a Strtdford-upon-Avon potrebbe essere considerato un segno del destino per Richard Roper che da giovanissimo ha iniziato a lavorare a Londra come editor , e esordisce con Qualcosa per cui vivere pubblicato in Italia da Einaudi nel 2020, ed in altri venti paesi, in procinto di essere trasformato in una serie televisiva: promette di essere molto godibile se riusciranno a riprodurre quel mix di monotona tristezza con le scene da commedia brillante.

“Qualcosa per cui vivere” Andrew è un funzionario del Comune di Londra che è incaricato di rintracciare i parenti delle persone che muoiono sole. Lo fa con particolare sollecitudine e precisione, ed empatia, partendo dalla accurata visita alle loro abitazioni che rivelano tutta la solitudine dei defunti, fino alla organizzazione dei funerali, e anche alla presenza al funerale stesso, funzione non richiesta tra le sue mansioni, ma che ritiene rispettosa nei confronti delle persone che furono quei poveri morti. E’ una vita, quella di Andrew, in cui la sua solitudine è altrettanto triste di quella dei poveri defunti e trova conforto solo nel suo lavoro e in due passioni: i dischi con la musica e le canzoni di Ella Fitzgerald e i trenini elettrici con i loro plastici che coprono quasi tutta la superficie del suo appartamento. Per essere bene accolto dal capoufficio ha mentito ai suoi colleghi dicendo di avere una moglie e due figli, sui quali si sente costretto ad inventare una vita parallela e immaginaria- forse quella che vorrebbe ?- Nella vita reale, invece, è tormentato da un irrisolto rapporto con la sorella in cui si sono intrecciati: affetto, incomprensioni, lontananza. In questa vita di solitudine, bugie e frustrazioni compare all’improvviso una collega, Peggy, vivace e piena di risorse, apparentemente felice, ma in realtà alle prese con un matrimonio in via di dissoluzione.

<p class="has-text-align-justify" value="<amp-fit-text layout="fixed-height" min-font-size="6" max-font-size="72" height="80">La presenza di Peggy lo spiazza e lo mette con le spalle al muro di fronte alla propria esistenza, alle insicurezze e alle bugie; di colpo si accorge che vale la pena prendersi il rischio di vivere.<br>Il libro è scritto molto bene e si conosce con l’autore la sensazione dell’odore particolare che hanno gli appartamenti dei morti senza nessun accanto, hanno l’odore della solitudine.<br>Ma si passa anche al sollievo di una vita che risorge quando Andrew, che ha mentito a se stesso e agli altri, si accorge che non è mai troppo tardi per vivere veramente e cominciare ad affrontare le gioie e i dolori di tutti i giorni.<br>Veramente un bel libro. Il primo dell’autore, che vale la pena leggere.<br>Carlo Visco GilardiLa presenza di Peggy lo spiazza e lo mette con le spalle al muro di fronte alla propria esistenza, alle insicurezze e alle bugie; di colpo si accorge che vale la pena prendersi il rischio di vivere.
Il libro è scritto molto bene e si conosce con l’autore la sensazione dell’odore particolare che hanno gli appartamenti dei morti senza nessun accanto, hanno l’odore della solitudine.
Ma si passa anche al sollievo di una vita che risorge quando Andrew, che ha mentito a se stesso e agli altri, si accorge che non è mai troppo tardi per vivere veramente e cominciare ad affrontare le gioie e i dolori di tutti i giorni.
Veramente un bel libro. Il primo dell’autore, che vale la pena leggere.
Carlo Visco Gilardi

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