Antonio Scurati – M. il figlio del secolo

m

Antonio Scurati è nato a Napoli nel 1969; è un prolifico scrittore e docente. Laureato in Filosofia alla Statale di Milano e in Scienze Sociali a Parigi, ha conseguito un dottorato di ricerca in Teoria e analisi del testo allUniversità di Bergamo. Da oltre dieci anni lavora allo IULM di Milano, come professore associato. Nel 2003 pubblica il saggio “Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale”, finalista al Premio Viareggio; con “Il sopravvissuto” del 2005 ha vinto il Campiello. Nel 2006 è stato pubblicato in una nuova versione il suo romanzo d’esordio, “Il rumore sordo della battaglia”. Nel 2006, è uscito il saggio “La letteratura dell’inesperienza. Scrivere romanzi al tempo della televisione”: una riflessione su media, letteratura e umanesimo. Nel 2007 viene pubblicato “Una storia romantica. Nello stesso anno realizza il documentario “La stagione dell’amore”, un film che indaga sul tema dell’amore nell’Italia contemporanea. Nel 2009 pubblica “Il bambino che sognava la fine del mondo” che mescola realtà e finzione per descrivere la fame di tragedie da parte dei mass-media. Nel 2010 pubblica “Gli anni che non stiamo vivendo. Il tempo della cronaca”, una raccolta di articoli sui principali fatti contemporanei di cronaca nera, politica e attualità; nel 2015 è uscito  “Il tempo migliore della nostra vita” fra il romanzesco e il biografico, dedicata a Leone Ginzburg.  

M. Il figlio del secolo, pubblicato nel 2018, è il primo volume di una trilogia su Benito Mussolini destinata a raccontare la storia italiana dal 23 marzo 1919 – giorno della fondazione dei Fasci di combattimento – al 1945. M. si chiude col discorso pronunciato il 3 gennaio 1925 alla Camera dei deputati, dagli storici ritenuto l’inizio ufficiale della dittatura dopo l’omicidio di Giacomo Matteotti. Dopo innumerevoli saggi su quel periodo storico questo è il primo romanzo sul fascismo basato sulla verità storicamente accertata.Il 5 luglio 2019 il libro ha ricevuto  il Premio Strega.


Antonio Scurati, utilizzando una tecnica narrativa che potremmo chiamare “saggio romanzato“, racconta  Mussolini in un’opera in cui, non solo i fatti storici sono riportati in maniera oggettiva e obiettiva e approfondita grazie ad  una moltitudine di fonti ampiamente documentate,  ma ci fa scoprire anche il Mussolini uomo, con le sue debolezze, stravaganze e segreti. Il quadro che ne viene fuori è preciso, definito, perfino brutale. Questa narrazione rappresenta appieno quello che è stato il fascismo ai suoi albori, una serie di circostanze e di eventi a mio avviso irrepetibili nonostante qualche assonanza con la presente attualità. L’Autore fa vivere giorno per giorno gli anni dell’ascesa del fascismo esplorando non solo la complessa personalità di Mussolini ma presentando anche gli uomini e le donne del tempo, da quelli più importanti e noti, ai gregari, i seguaci e gli avversari, riportandone le azioni e le parole pubbliche e private. Il clima di quegli anni con le sue illusioni e delusioni è calato in una rappresentazione vivissima, quasi cinematografica dei luoghi, delle campagne e delle città percorse nelle loro vie che ci appaiono vive e reali come se il tempo non le avesse poi profondamente modificate. Nonostante le oltre 800 pagine il libro si fa leggere, appassiona e fa riflettere soprattutto sui gravi errori dei politici del tempo: dall’apatia dei liberali, alla miopia dei popolari e soprattutto la feroce autodistruzione del mondo socialista, da cui si salva il solo Giacomo Matteotti, avversario indomabile

Un libro che, leggendolo con occhio politico, si ha paura possa essere profetico.

Questa lettura coinvolge nella Storia e nelle storie minori con un grande senso di smarrimento e dolore, perché l’Italia è stata anche questo e ci si domanda continuamente come ci saremmo comportati se avessimo vissuto quegli anni.

Questo romanzo di Antonio Scurati merita pienamente il successo di pubblico e la vittoria al Premio Strega.

Lascia un commento